In quest’anno scolastico che si sta per concludere, segnato dall’interruzione della didattica in presenza, non sarà possibile ripetere il consueto appuntamento de “Le giornate dell’arte”, molto importante nel percorso formativo delle classi del SS1 grado. Ogni anno questa mostra ha permesso agli studenti di presentare i propri lavori artistici sviluppati nel corso dell’anno, confrontandosi con i genitori, docenti e tutti gli studenti di ogni ordine e grado del nostro istituto.
Nonostante l’emergenza da Covid-19 non ci siamo arresi e durante il periodo di didattica a distanza gli studenti della classe 3 della secondaria di primogrado hanno realizzato dei lavori di gruppo, concentrandoci sull’arte come mezzo di unione e di abbattimento di ogni barriera fisica e mentale.
In questo momento di distanziamento sociale, attraverso l’arte abbiamo creato unità e vicinanza, sviluppando delle opere d’arte corali.
Condividiamo con tutti i lavori che più hanno appassionato i ragazzi.
La prima è la rappresentazione delle “Les Deimoselles d’Avignon” di Picasso.
Un’opera che ha rivoluzionato il modo di concepire la pittura: le figure non sono collocate dentro uno spazio fisico riconducibile ad un solo punto di vista, ma diventano un tutt’uno con lo spazio stesso. Ogni elemento della realtà viene rappresentato come un incontro di forme geometriche e spigolose.
In questo esercizio si è voluto amplificare ancora di più il concetto di frammentazione della realtà vista da più punti di vista, scomponendo l’opera in dodici settori, ognuno dei quali è stato riprodotto da uno studente.
Attraverso la propria sensibilità personale ogni studente ha contribuito al risultato finale del lavoro di gruppo. Gli studenti sono riusciti ad ampliare il numero dei punti di vista attraverso i quali Pablo Picasso ha riprodotto su tela i soggetti.
In conclusione, frammentando un’
Dall’alto a sinistra gli autori:
V. SAMMARCO, L. PINI, L.DE VECCHIS, F.PARIGI, A. CORREANI, S. ATTANASIO, A. D’ANTIMO, G. DE BONIS, E. RUNCI, W. VENTRONE, R. BOCCIANTI, G. LO PIANO.
La seconda è “Il figlio dell’uomo” un dipinto surrealista di René Magritte del 1964.
Raffigura, in primo piano, un uomo il cui volto è nascosto quasi completamente da una mela verde sospesa in aria. Sullo sfondo è visibile un oceano sovrastato da un cielo nuvoloso.
Quest’opera è oggi per noi la metafora di come l’isolamento forzato prodotto dal COVID-19 abbia in qualche modo creato crisi di identità, di conseguenza una ricerca di identità, tra l’altro una fase ancora più delicata per gli adolescenti che propria in questo periodo si formano come persone.
Nella realizzazione di quest’opera abbiamo lavorato sulla riproduzione utilizzando tecniche acquisite nel corso del triennio, con l’obiettivo di mettere in evidenza il proprio stato d’animo espresso attraverso l’uso del colore e del segno.
Dall’alto a sinistra gli autori:
M.MONDINI, E. DEL BROCCOLO, A. CONCISTRTE’, L. DI CAPRIO, L. PESCE, D. COCCIOLO, L.COPPA, V. DELL’AGO, G. DE NUNTIIS, G.LUCIDI, L. PUGLISI, E.SCOTTO, B.M. PANUNZIO.